Layout del blog

Dieta e Menopausa

apr 08, 2022

Donna e Menopausa: Alimentazione


La menopausa è lo stato fisiologico della vita di una donna che coincide con la fine del periodo fertile e la scomparsa da almeno un anno delle mestruazioni.

In questa fase della vita della donna il cambio dell’assetto ormonale femminile e in particolar modo il calo della concentrazione degli estrogeni determinano tutta una serie di problematiche tipiche di questa fase di vista: vampate di calore, disturbi uro-genitali, dolori articolari, osteoporosi e aumentato rischio di patologie cronico-degenerative quali obesità, diabete, patologie cardiovascolari, dislipidemie, ipertensione arteriosa, tumore della mammella e progressiva riduzione delle funzionalità cognitive.


Aumento di Peso In Menopausa


La riduzione della concentrazione di estrogeni causa una ridistribuzione del grasso corporeo. Mentre durante l’età fertile la donna ha la tendenza ad accumulare grasso in eccesso sulla parte inferiore del corpo (gambe e glutei) con una distribuzione detta “a pera” o “ginoide”, durante la menopausa la donna tende ad accumulare grasso a livello centrale (vita, addome e fianchi) con una distribuzione detta “a mela” o “androide”. Questa distribuzione del grasso è responsabile dell’aumentato rischio cardiovascolare della donna in menopausa.

La naturale tendenza ad aumentare di peso dipende, inoltre, dal rallentamento del metabolismo basale conseguente a una progressiva tendenza alla perdita di massa magra. A meno di un’attività intensa sostenuta, il fabbisogno energetico della donna in menopausa si riduce rispetto alla donna in età fertile.


Dieta in Menopausa


Le fondamenta dietetiche per la donna in menopausa si rifanno al modello della Dieta Mediterranea con un’impostazione della dieta in normo-calorica se la donna non è in sovrappeso e mantiene lo stile di vita attivo dal punto di vista dell’attività fisica oppure con una dieta leggermente ipocalorica nel caso in cui la donna sia in sovrappeso e/o svolga una vita sedentaria.

Dieta Mediterranea vuol dire preferenza di carboidrati complessi e integrali (pane, pasta e derivati con farine integrali al posto delle farine bianche raffinate), buon consumo di frutta e verdura fresca di stagione, buon apporto di proteine nobili provenienti da tagli magri di carne e pesce, consumo di latte e derivati magri, legumi, uova e frutta secca e/o olio extravergine di oliva a crudo.


Integrazione in Menopausa



Per prevenire e/o contrastare l’osteoporosi a una dieta sana ed equilibrata può essere opportuno integrare con un giusto apporto di calcio e vitamina D.


19 apr, 2022
Donna e Carenza Vitamina D: Alimentazione
04 apr, 2022
Donna e Allattamento: Alimentazione
25 mar, 2022
Donna e gravidanza: alimentazione
19 mar, 2022
Dieta della fertilità
11 mar, 2022
Donna e Anemia: Alimentazione
03 mar, 2022
Endometriosi
Autore: dott.ssa Teresa Coviello 28 feb, 2022
Quadro generale La PCOS o sindrome dell’ovaio policistico è un disordine endocrino che causa importanti effetti sulla salute della donna sia a livello metabolico che riproduttivo.  Da un punto di vista clinico è caratterizzata dall’ingrossamento delle ovaie, dalla presenza di cisti ovariche multiple e da alterazioni a livello endocrinologico e metabolico quali per esempio iperandrogenismo, resistenza all’insulina e conseguente iperinsulinemia. Ha una prevalenza del 5-10% nelle donne e compare nel periodo adolescenziale rappresentando una delle più comuni cause di infertilità nella donna. La PCOS si inserisce all’interno di un quadro funzionale più complesso che coinvolge il sistema riproduttivo, il sistema endocrino e il quadro metabolico. In generale l’aumentata concentrazione degli ormoni sessuali maschili (androgeni) è la causa della maggior parte delle manifestazioni tipiche della sindrome quali: • Irsutismo e eccesso di peluria sul viso e sul corpo • Acne • Alopecia androgenetica • Irregolarità del ciclo mestruale Esiste una notevole variabilità inter-individuale che porta le donne affette da PCOS a presentare gradi di intensità di queste manifestazioni diverse. Sovrappeso-obesità e insulino-resistenza Sovrappeso e obesità si riscontrano in circa il 50% delle donne con PCOS con una distribuzione del grasso che tende a essere di tipo centrale cioè localizzata a livello addominale e definita obesità di tipo androide. L’insulino-resistenza , caratterizzata da una resistenza sistemica all’ormone, è una condizione che si presenta nel 40% delle donne con PCOS e che può presentarsi con gradi diversi fino a diabete clinico, dislipidemia mista (LDL alte, HDL basse e trigliceridi alti). Tutti questi aspetti rendono le donne con PCOS soggette a un aumentato rischio di sindrome metabolica. La presenza di sovrappeso o obesità nelle donne con PCOS determina un peggioramento del quadro clinico sia da un punto di vista metabolico che riproduttivo in quanto l’eccesso di peso porta ad un’aumentata prevalenza di insulino-resistenza, diabete mellito di tipo II, peggioramento del profilo lipidico, maggior rischio di sindrome metabolica e quindi malattie cardiovascolari, maggiore prevalenza di oligomenorrea, amenorrea e infertilità, peggior risposta alle terapie di induzione (minor tasso di ovulazione e concepimento), minor percentuale di gravidanze nelle tecniche di fecondazione assistita con aumentata frequenza di aborti spontanei. Dieta e attività fisica Una dieta ipocalorica, la riduzione del grasso corporeo e l’esercizio fisico costante sono assolutamente raccomandati in quanto comportano un miglioramento sia della funzione ovarica sia una normalizzazione del metabolismo glucidico. Da un punto di vista del trattamento, oltre alla terapia mirata, uno stile di vita sano e attivo e l’eventuale perdita di peso concorrono a tenere sotto controllo il quadro. L’esercizio fisico svolto con regolarità è importante per ridurre la resistenza insulinica, per agevolare la perdita di peso e per migliorare il quadro ormonale. Il miglioramento di tutti questi parametri è utile a ripristinare l’ovulazione e favorire l’effetto dei farmaci utilizzati per l’induzione dell’ovulazione. Anche una riduzione del 5-10% del peso corporeo e il mantenimento a lungo termine del peso raggiunto rappresenta un vantaggio in termini di salute. Raccomandazioni dietetiche generali • Adeguato apporto di fibra tramite frutta e verdura; • Adeguato consumo di carboidrati integrali (riso, pasta e pane integrali anziché raffinati) con cottura preferibilmente “al dente”; • Riduzione dell’assunzione di zuccheri semplici e controllato apporto di carboidrati complessi; • Riduzione dell’assunzione di grassi saturi; • Preferenza per cotture semplici: cottura al vapore, al microonde, alla griglia, alla piastra, pentola a pressione evitando le fritture e le cotture in padella con olio o grassi aggiunti; • Controllo dell’indice glicemico dei singoli pasti; • Adeguato consumo di pesce (fresco o surgelato); • Controllo del consumo di formaggi; • Controllo del consumo di affettati la cui scelta è limitata a quelli magri; • Adeguato consumo di carne preferibilmente magra e bianca (es. manzo, vitello, pollo, coniglio, tacchino, lonza di maiale, cavallo) eliminando tutto il grasso visibile; • Adeguato consumo di legumi (ceci, fagioli, piselli, lenticchie, fave..) • Adeguato consumo di olio extravergine a crudo e/o frutta secca • Adeguata idratazione giornaliera
dieta e sindrome premestruale
Autore: dott.ssa Teresa Coviello 17 feb, 2022
Uno stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata e bilanciata in aggiunta a una regolare attività fisica possono contribuire a ridurre i sintomi della sindrome premestruale.
Share by: